Tornato al Palace
tra le lenzuola
viaggia più in fretta
chi viaggia sola
tornato al pascolo
col cuore in gola
viaggia più in fretta
chi viaggia sola.
Tornato a tutto il niente
e alla mia vita sola
viaggia più in fretta
chi viaggia sola
ma signori, niente paura
Perché c’è Harry’s bar
al Lido passa Afdera
sul suo basso giallo car
l’Europeo pubblica
Mondadori non paga
odia gli amici
ama tutto ciò ch’è falso
qualche puledro di fieno
s’appaga
ti svegli la mattina
Venezia è sempre là
i piccioni cercano e
s’accoppiano
dove la piazza è
nell’oscurità.
Le cose che abbiamo amato
sono nel grigio della laguna
tutti i sassi tra cui si fa
la spola
d’ora in avanti camminaci
da sola
vivi pure da sola se ti
piace
ti piacerà per una giornata
ma io non sarò sola, lei
disse, incavolata.
Solo in cuor tuo, rispose.
Solo nella tua mente.
Ma mi piace star sola,
ribatté lei, furente.
Sì, lo so, disse lui
sì, lo so, disse.
Ma sarò la migliore. In
testa al branco.
Sì sì, lo so. Ne hai tutto
il diritto.
Un giorno torna a dirmelo.
Mostrami ciò che hai scritto.
Tu e tutti i tuoi problemi.
Non fai che lavorare.
Sì lo so rispose lui.
Tu fa’ come ti pare.
Fallo la mattina a mente
fresca
fallo la sera prima che tu
esca.
In primavera, fallo, quando
la primavera non è giunta
fallo d’inverno
lo conosciamo, l’inverno,
fallo nei giorni più caldi
cerca di farlo all’inferno.
Scambia il letto con una
matita
baratta con un foglio la
tua pena
no, va’ pure per la tua
strada
ragazza, e buona fortuna.
Ernest Hemingway – 1950
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