“La solitudine è fonte di felicità e di tranquillità dell'animo”
Arthur Schopenhauer
La solitudine è uno dei sentimenti meno conosciuti dagli individui perché richiede una profonda conoscenza di sé.
Gli studiosi distinguono tra una solitudine affettiva e una solitudine sociale.
I sintomi della prima sono l'ansia da separazione, il senso di abbandono e di vuoto, di grande vulnerabilità e impotenza.
E'
la paura di non farcela di fronte agli impegni ordinari della vita. Qui
il sentirsi soli puo' essere la conseguenza della perdita di una
persona cara, ma può anche essere dovuto a una privazione di
attaccamento tipica di un'infanzia infelice.
La solitudine sociale si esprime
invece nella difficoltà a collocarsi nella società, per cui ci si sente
fuori posto, non accettati e riconosciuti, o addirittura esclusi e
rifiutati dagli altri.
Queste
carenze possono in parte essere compensate da strategie personali e
terapie capaci di riconciliare l'individuo con il proprio sé.
La solitudine ci aiuta a far emergere lati di noi ancora inespressi.
Quando ci sentiamo soli dovremmo
cercare il nostro “compagno interiore” invece di cercare la compagnia
di un amico o di un parente portando l’attenzione su di noi, sulla
nostra situazione di vuoto, senza volerla colmare a tutti i costi.
Se
avremo la pazienza di ascoltarci nascerà in poco tempo un senso di
benessere e questo rafforzerà quel lato di noi, forse ancora
sconosciuto, che ci aiuterà a non sentirci mai soli e ad essere sereni
in qualsiasi situazione.
Leggere la solitudine può
aiutarci a capire cosa desideriamo o ci aspettiamo dagli altri e
offrirci una prospettiva nuova da cui guardare all'intimità,
all'amicizia, all'amore.
Inoltre,
la solitudine non è soltanto una carenza, ma può rappresentare una
risorsa a disposizione del singolo per ritrovare una sua identità di
fondo, anche in una società difficile come l'attuale.
Le statistiche dicono che tra
gli sposati, sono le donne a sentirsi più sole, mentre tra i non sposati
(vedovi, divorziati e single) sono più gli uomini a soffrire di
solitudine.
Le donne, cioè,
sembrano più in grado di vivere da sole, ma in una vita a due tendono a
essere più esigenti, per cui sentono la solitudine quando la qualità del
rapporto è debole.
Gli uomini invece hanno più bisogno di una vita di coppia, pur essendo meno esigenti in tema di comunicazione.
Forse la solitudine ci fa paura
perché spesso dimentichiamo che ognuno di noi contiene nel profondo un
mondo vastissimo fatto di idee, sentimenti, sogni che non ci lasciano
mai soli.
Purtroppo a volte dimentichiamo la nostra ricchezza interiore troppo attenti ad osservare e ad ascoltare ciò che ci sta intorno.
Negare la solitudine significa negare sé stessi.
di Paola Carozza psicologa
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