“Dal profondo della notte che mi avvolge buia
come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro, ringrazio
qualunque Dio esista per l’indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe solo l’Orrore delle ombre eppure la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino: io sono il capitano della mia anima.”
Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe solo l’Orrore delle ombre eppure la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino: io sono il capitano della mia anima.”
— | dal film “Invictus” di Clint Eastwood |
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