Luce liquida d'autunno:
nella chioma degli alberi
bevono gli occhi.
Non passa l'estate, no.
Arde, piuttosto, in mille braci:
l'autunno è la sua umida fiamma.
Dal verde
al giallo
al rosso
arde come l'alcool
come la vita di Rimbaud,
come il corpo cangiante
della passione.
Passa il vento
come sempre passa d'autunno:
facendo cadere le foglie.
E su ogni ramo sboccia
la trasparenza dell'inverno.
Mi osservano curiosi
dallo stesso ramo
lo scoiattolo e il tordo.
Stanza d'albergo.
Alla finestra: il cardellino,
anche lui di passaggio.
Lezione dell'autunno:
barbicarsi alla terra
o staccarsi da tutto?
Alberi nudi:
foglie le ali
e gli uccelli frutti.
I versi di Wang Wei,
ne stacco uno,
lo innesto e prende bene.
Autunno breve: il crepuscolo.
Brulichio di stelle.
Sola
la luna
con fulgore prestato.
Ma non importa.
L'ha già detto
Antonio Porchia:
Nessuno - neanche il sole -
è la luce di se stesso.
L'inverno alle porte.
Il vino. L'amicizia
degli amici
lontani o morti.
Dico i loro nomi:
sento le loro voci.
I bambini somali:
muta resterà la pagina
e al buio la mia casa
se non salto a un altro rigo.
Il frassino:
silenzio
in piedi.
Si agita - barca il suo corpo -
nel sonno la mia donna.
C'è vento nel suo sogno?
La luce della lampada.
Una poesia:
albero di parole.
Con te parleranno dell'autunno,
se la tua voce le sveglia,
se le toccano i tuoi occhi.
Eduardo Mitre
(da “Versi d’autunno”, Sinopia, 2005 – Trad. Antonella Ciabatti)
nella chioma degli alberi
bevono gli occhi.
Non passa l'estate, no.
Arde, piuttosto, in mille braci:
l'autunno è la sua umida fiamma.
Dal verde
al giallo
al rosso
arde come l'alcool
come la vita di Rimbaud,
come il corpo cangiante
della passione.
Passa il vento
come sempre passa d'autunno:
facendo cadere le foglie.
E su ogni ramo sboccia
la trasparenza dell'inverno.
Mi osservano curiosi
dallo stesso ramo
lo scoiattolo e il tordo.
Stanza d'albergo.
Alla finestra: il cardellino,
anche lui di passaggio.
Lezione dell'autunno:
barbicarsi alla terra
o staccarsi da tutto?
Alberi nudi:
foglie le ali
e gli uccelli frutti.
I versi di Wang Wei,
ne stacco uno,
lo innesto e prende bene.
Autunno breve: il crepuscolo.
Brulichio di stelle.
Sola
la luna
con fulgore prestato.
Ma non importa.
L'ha già detto
Antonio Porchia:
Nessuno - neanche il sole -
è la luce di se stesso.
L'inverno alle porte.
Il vino. L'amicizia
degli amici
lontani o morti.
Dico i loro nomi:
sento le loro voci.
I bambini somali:
muta resterà la pagina
e al buio la mia casa
se non salto a un altro rigo.
Il frassino:
silenzio
in piedi.
Si agita - barca il suo corpo -
nel sonno la mia donna.
C'è vento nel suo sogno?
La luce della lampada.
Una poesia:
albero di parole.
Con te parleranno dell'autunno,
se la tua voce le sveglia,
se le toccano i tuoi occhi.
Eduardo Mitre
(da “Versi d’autunno”, Sinopia, 2005 – Trad. Antonella Ciabatti)
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