Piango
come dovrebbero gli altri su me piangere,
e nessuno invece nessuno
la mia agonia intende.
Piango
per la cecità degli altri,
di tutti che non sanno vedermi,
che sulla lor strada m'incontrano
e nel fondo dei miei occhi
vedere non sanno
quest'infinita supplica d'amore,
ch'io in carità essere sentita vorrei,
e cara a tutti sentirmi
qual mi son creata
con lungo martirio e sì pura fede.
Piango
come dovrebbero gli altri su me piangere,
O, non piangere, no
ma all'agonia strapparmi,
dalla morte che pietosa sola mi vuole.
Sibilla Aleramo
come dovrebbero gli altri su me piangere,
e nessuno invece nessuno
la mia agonia intende.
Piango
per la cecità degli altri,
di tutti che non sanno vedermi,
che sulla lor strada m'incontrano
e nel fondo dei miei occhi
vedere non sanno
quest'infinita supplica d'amore,
ch'io in carità essere sentita vorrei,
e cara a tutti sentirmi
qual mi son creata
con lungo martirio e sì pura fede.
Piango
come dovrebbero gli altri su me piangere,
O, non piangere, no
ma all'agonia strapparmi,
dalla morte che pietosa sola mi vuole.
Sibilla Aleramo
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