Amo
tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci
riporta al principio dove non c’è mai fine: la violenza dei profeti,
l’oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua
gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via
nella fogna, il latte della mammella e l’amaro miele che si riversa
dall’utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto
il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, che perde il suo senso
originario, che fa il grande circuito verso la morte e la dissoluzione.
Il grande desiderio incestuoso è scorrere all’unisono col tempo,
fondere la grande immagine dell’aldilà con quella dell’hic et nunc. Un
desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal
pensiero.
“Tropico del Cancro” - Henry Miller
“Tropico del Cancro” - Henry Miller
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