Ci sono
versi – a volte poesie intere –
che
neanch’io so cosa voglion dire.
Quello
che non so mi trattiene ancora.
E tu
hai ragione a chiedere.
Ma non
chiedere a me.
Ti ho
detto che non so.
Due
luci parallele
dallo
stesso centro. Il rumore dell’acqua
che
cade, d’inverno, dalla grondaia colma
o il
rumore di una goccia che stilla
da una
rosa nel giardino annaffiato
lentamente,
lentamente, una sera primaverile
come il
singhiozzo di un uccello.
Non so
cosa vuol dire questo rumore;
e
tuttavia l’accetto.
Le cose
che so te le spiego. Non mi dimentico.
Ma
anche queste cose aggiungono qualcosa
alla
nostra vita. La guardavo
mentre
dormiva, il ginocchio piegato ad angolo
sul
lenzuolo –
Non era
solo l’amore. Questo angolo
era il
crinale della tenerezza, e il profumo
del
lenzuolo, di pulito e di primavera completavano
quell’inspiegabile
che ho tentato, ancora
inutilmente,
di spiegarti.
Ghiannis Ritsos
Nessun commento:
Posta un commento