Nuda, a braccia e gambe spalancate –
che altro togliersi ancora?
Sei tu su di me che mi copri la luce.
Ma la morte è una costruzione di vetro,
bara su rotelle della fabbrica di Gus’-Chrustal’nyj*
con tragitto da tavolo a tavolo
senza fermate. Percorso oltremodo remoto.
E tutto è chiaro, neppure la finestra
Appanna il respiro ardente,
e, come da un filobus, si vede la vita.
Vera Pavlova
*Cittadina nel distretto di Vladimir, nota per le sue cristallerie.
che altro togliersi ancora?
Sei tu su di me che mi copri la luce.
Ma la morte è una costruzione di vetro,
bara su rotelle della fabbrica di Gus’-Chrustal’nyj*
con tragitto da tavolo a tavolo
senza fermate. Percorso oltremodo remoto.
E tutto è chiaro, neppure la finestra
Appanna il respiro ardente,
e, come da un filobus, si vede la vita.
Vera Pavlova
*Cittadina nel distretto di Vladimir, nota per le sue cristallerie.
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