"La mia mamma è molto strana. La mia mamma non assomiglia per
niente a una mamma. Le mamme sono sempre contente della loro prole e
specialmente dei bambini, però a Marina non piacciono i bambini piccoli.
I suoi capelli sono rosso chiari, con dei riccioli dalle
parti. Ha gli occhi verdi, il naso con una gobba e le labbra rosee. È
alta, mi piacciono le sue mani. La sua festa preferita è
l’Annunciazione. È triste, svelta, ama le poesie e la musica. Anche lei
scrive poesie. È paziente, sopporta fino all’estremo. Si arrabbia e ama.
Deve sempre correre da qualche parte. Ha un’anima grande. Una voce tenera. Cammina molto rapida. Marina ha sempre le mani con tanti anelli. Di notte Marina legge. Guarda sempre
come se prendesse in giro. Non vuole che le si facciano domande
stupide, altrimenti si arrabbia molto. Certe volte cammina come
sperduta, ma improvvisamente si riprende come svegliandosi, comincia a
parlare e di nuovo se ne va da qualche parte"
Dal Diario di Ariadna Efron (all’età di sei anni) per la madre Marina Cvetaeva
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