Il primo gesto di ogni vero viaggio ha qualcosa di lento. Non credete a chi si mostra deciso, privo di dubbi e incertezze. Nasconde sensazioni incomprensibili e contraddittorie. Lui stesso non vuole crederci: ha sognato e desiderato per mesi questo momento e ora come è possibile che non voglia più partire? E’ qualcosa di inspiegabile. Nasconde, dietro il sorriso, una stanchezza improvvisa, un indefinibile senso di solitudine. Nella sua testa stanno passando, come cavalli a galoppo, mille sagge ragioni che suggeriscono di non andare. La partenza è un momento di fine e di inizio. E’ necessario, credetemi, trovare coraggio. Occorre coraggio nel cancellare ogni dubbio e affrontare quel ‘momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno’. E ne occorre tanto per sciogliere gli ormeggi e mollare la cima che ci tiene legati alla banchina. ‘Fa’ salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa’, dice il poeta romeno Paul Celan. Non sempre è facile.
Andrea Semplici
"In viaggio con Kapuscinski. Dialogo sull’arte di partire"
Nessun commento:
Posta un commento