Eccola, questa sciocca felicità
con le sue finestre bianche spalancate sull'orto!
Sopra lo stagno, cigno pupureo,
naviga silenzioso il tramonto.
Salve, mia pozzanghera d'oro,
e voi betulle capovolte nell'acqua!
Dal tetto una banda di cornacchie
canta i vespri alle stelle.
Laggiù, oltre i giardini
dove fiorisce la vitalba,
una soave ragazza vestita di bianco
accenna delicate canzoni:
e il freddo notturno si distende sui campi
come una sottana celeste.
O mia cara, mia sciocca felicità,
tenere e fresche guance di una volta!
Sergej A. Esenin
Nessun commento:
Posta un commento