Costruirò una barca
La farò scivolare nell’acqua
Lascerò questa strana terra
Dove nessuno sveglia gli eroi nel bosco dell’amore.
Una barca senza reti
Come i cercatori di perle
Continuerò a navigare
Non lascerò che il mio cuore sia vinto dalla tristezza
Né dalle sirene che escono dall’acqua
Per spargere fascino dai loro capelli
Sulla luminosa solitudine dei pescatori.
Continuerò a navigare
Continuerò a cantare:
“Si deve navigare lontano, navigare lontano”.
L’uomo di questa città non ha nessun mito
La donna di questa città non è turgida come un grappolo d’uva
Nessuno specchio nelle case riflette la gioia
E neppure le fonti emettono luce.
Si deve navigare lontano, navigare lontano
La notte ha cantato la sua canzone
Adesso tocca alle finestre
Io continuerò a navigare,
continuerò a navigare.
Di là dal mare c’è una città
dove le finestre si aprono per comunicare,
dove i tetti ospitano piccioni che osservano i lampi d’intelligenza umana,
dove un ramo della conoscenza sta nelle mani di ciascun bambino di dieci anni,
dove la gente della città si incanta a osservare un tenero sogno come davanti al fuoco di un camino,
dove la terra ascolta la musica dei tuoi sentimenti
e il vento trasporta suoni guizzanti di uccelli mitologici.
Di là dal mare c’è una città
Dove il sole è grande come gli occhi degli insonni
Dove i poeti sono eredi dell’acqua, della saggezza e della luce.
Di là dal mare c’è una città!
Dobbiamo costruire una barca.
Sohrab Sepehri
La farò scivolare nell’acqua
Lascerò questa strana terra
Dove nessuno sveglia gli eroi nel bosco dell’amore.
Una barca senza reti
Come i cercatori di perle
Continuerò a navigare
Non lascerò che il mio cuore sia vinto dalla tristezza
Né dalle sirene che escono dall’acqua
Per spargere fascino dai loro capelli
Sulla luminosa solitudine dei pescatori.
Continuerò a navigare
Continuerò a cantare:
“Si deve navigare lontano, navigare lontano”.
L’uomo di questa città non ha nessun mito
La donna di questa città non è turgida come un grappolo d’uva
Nessuno specchio nelle case riflette la gioia
E neppure le fonti emettono luce.
Si deve navigare lontano, navigare lontano
La notte ha cantato la sua canzone
Adesso tocca alle finestre
Io continuerò a navigare,
continuerò a navigare.
Di là dal mare c’è una città
dove le finestre si aprono per comunicare,
dove i tetti ospitano piccioni che osservano i lampi d’intelligenza umana,
dove un ramo della conoscenza sta nelle mani di ciascun bambino di dieci anni,
dove la gente della città si incanta a osservare un tenero sogno come davanti al fuoco di un camino,
dove la terra ascolta la musica dei tuoi sentimenti
e il vento trasporta suoni guizzanti di uccelli mitologici.
Di là dal mare c’è una città
Dove il sole è grande come gli occhi degli insonni
Dove i poeti sono eredi dell’acqua, della saggezza e della luce.
Di là dal mare c’è una città!
Dobbiamo costruire una barca.
Sohrab Sepehri
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