Vengono, vanno i giorni, senza fretta, senza
imprevisti.
Le pietre ammutoliscono nella luce e nella
memoria.
Uno usa una pietra per guanciale.
Un altro, prima di nuotare, lascia i vestiti
sotto una pietra
ché non glieli prenda il vento. Un altro
ha una pietra per sgabello
o come picchetto per il campo, al cimitero,
nell’ovile, nel bosco.
Tardi, dopo il tramonto, tornandotene a casa,
qualunque pietra della spiaggia tu posi sopra
il tavolo
è una statuetta – una piccola Nike o il cane
di Artemide,
e quella su cui un adolescente posò i piedi
bagnati a mezzogiorno
è un Patroclo dalle ciglia ombrate e chiuse.
Ghiannis Ritsos
imprevisti.
Le pietre ammutoliscono nella luce e nella
memoria.
Uno usa una pietra per guanciale.
Un altro, prima di nuotare, lascia i vestiti
sotto una pietra
ché non glieli prenda il vento. Un altro
ha una pietra per sgabello
o come picchetto per il campo, al cimitero,
nell’ovile, nel bosco.
Tardi, dopo il tramonto, tornandotene a casa,
qualunque pietra della spiaggia tu posi sopra
il tavolo
è una statuetta – una piccola Nike o il cane
di Artemide,
e quella su cui un adolescente posò i piedi
bagnati a mezzogiorno
è un Patroclo dalle ciglia ombrate e chiuse.
Ghiannis Ritsos
Nessun commento:
Posta un commento