…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

domenica 5 febbraio 2012

L'ultimo sogno

Io sono giunto alla città
nel mezzo del bosco.
Batto ala porta, nessuno domanda,
batto a tutte le porte
della città muta; non odo
che fontane cantare
canzoni senza ritornelli
a la Monotonia.
Io grido: «non saprò
domani tornare
per la stessa via!
Sono un fanciullo bianco
ed è fiorita per i miei capelli
una ghirlanda!
Le mie piccole mani sono pure
come quelle dei santi di cera;
amo le creature
non so che una povera preghiera».
Le fontane cantano sempre
nella città muta dei sogni.
Io mi allontano
e la mia veste bianca
se la dividono i rovi,
e la mia ghirlanda s'è mutata
in una corona di spine,
le mie piccole mani sanguinano
senza fine
e l'anima è triste come
li occhi
di un agnello che sia per morire.
E le fontane cantano
dietro le bianche porte.
Ah! sono io dunque colui
che non dormirà più
che non sognerà più
fino alla morte?
Sergio Corazzini

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