Fuggii dal letto per trovarti in solitudine, il vino
della febbre alle labbra, che l'ossa mi bruciava,
e una nebbia che gli occhi m'offuscava, e un fato
di melanconia che bruciava, bruciava i miei baci.
Dove trovarti? Eri presso di me, sotto il cielo
impassibile all'uomo, come un mare immemore
del suo frastuono, o sognante sotto un suolo dorato
senza ch'io, nella mia cecità, t'allontanassi i grani?
Era dolce la sera di primavera immortale,
e dolce la sua ombra, pelle di malinconia',
che avanza come un labbro d'amor che non vorrebbe
precipitare i baci per vivere più di un giorno.
Ma dove la tua bocca? Il tuo sguardo eludeva
le mie labbra, ed era come aereo rossore
che il suo volo immergesse nella luce che baciava
per entro le tue ali i miei rami prostrati.
Ti cercai su quel mare dove ora singhiozzo,
e le spume m'infiggono le loro bianche frecce,
e ti cercai nel cuore ardente di quel pozzo
lì da dove la vita occultamente esplori.
Non fui visto. Solevo carezzare le case
con mano screpolata da un oscuro dolore,
perché forse il respiro con cui bruci il mio sangue
nell'incognito arde oltre il muro rosato.
Non mi videro uscire dalla città. La sera
reclinava l'aroma al suo peso indolente,
e quella prima stella, già nell'azzurro accesa,
schiuse le mie due labbra col suo bacio segreto.
José Luis Cano
della febbre alle labbra, che l'ossa mi bruciava,
e una nebbia che gli occhi m'offuscava, e un fato
di melanconia che bruciava, bruciava i miei baci.
Dove trovarti? Eri presso di me, sotto il cielo
impassibile all'uomo, come un mare immemore
del suo frastuono, o sognante sotto un suolo dorato
senza ch'io, nella mia cecità, t'allontanassi i grani?
Era dolce la sera di primavera immortale,
e dolce la sua ombra, pelle di malinconia',
che avanza come un labbro d'amor che non vorrebbe
precipitare i baci per vivere più di un giorno.
Ma dove la tua bocca? Il tuo sguardo eludeva
le mie labbra, ed era come aereo rossore
che il suo volo immergesse nella luce che baciava
per entro le tue ali i miei rami prostrati.
Ti cercai su quel mare dove ora singhiozzo,
e le spume m'infiggono le loro bianche frecce,
e ti cercai nel cuore ardente di quel pozzo
lì da dove la vita occultamente esplori.
Non fui visto. Solevo carezzare le case
con mano screpolata da un oscuro dolore,
perché forse il respiro con cui bruci il mio sangue
nell'incognito arde oltre il muro rosato.
Non mi videro uscire dalla città. La sera
reclinava l'aroma al suo peso indolente,
e quella prima stella, già nell'azzurro accesa,
schiuse le mie due labbra col suo bacio segreto.
José Luis Cano
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