A chi porle al vento?, Tanto disordine
Per l’ebbrezza e nel mezzo della chiamata
L’ansia di questa porta aperta per nessuno.
Abbiamo fatto un pane così bianco
Per bocche già morte che accettavano
Solo denti affilati, il tè
freddo della veglia mattutina.
Abbiamo suonato strumenti, per la cieca collera
Di ombre e di cappelli dimenticati. Ci siamo ritrovati
Con il tempo presente ordinato su di un inutile tavolo,
e fu necessario bere il sidro caldo
nella vergogna della mezzanotte.
Allora, nessuno vuole tutto questo,
nessuno?
Julio Cortázar
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