Aveva sentito pronunciare solennemente sulla scena e dai pulpiti il nome delle passioni di amore e di odio, lo aveva trovato solennemente scritto nei libri e si era domandato come mai la sua anima era incapace di accogliere quelle passioni per una qualunque durata o di sforzare le labbra a pronunciarne con convinzione i nomi. Una breve ira lo aveva spesso invaso, ma non era mai riuscito a farne una passione duratura e gli era sempre sembrato di sentirsene uscire fuori come se il suo corpo si stesse spogliando con facilità di una qualche pelle o buccia. Aveva sentito una presenza sottile, cupa e mormorante penetrare in lui e infiammarlo di una rapida e peccaminosa libidine: ed anch’essa gli era scivolata via inafferrabile, lasciandogli la mente lucida e indifferente. Questo, gli pareva, era tutto l’amore e tutto l’odio che la sua anima sapesse accogliere.
James Joyce, “Dedalus”
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