Come un passero di fuoco
Le tue ali lasciavano cadere
Una profonda ombra.
Ti vidi scurire
Come se le ceneri della notte
Ti avessero coperto troppo.
E la tua ombra melodia di sangue
Mi inzuppava le ossa.
E i tuoi occhi
Specchi d’asfalto
Intagliavano statue d’acqua.
E le tue mani
Colonne d’alga
Turbavano i mari.
Io
Fantasma timoroso
Mi occultavo.
Temevo di guardare i tuoi occhi
Sapevo che erano oracoli.
Passarono quattro e una notte.
La tua ombra divenne bianca
Come la tua lingua.
Seppi che te ne saresti andato.
Cercai di guardare i tuoi occhi
Sequenza interminabile
Di volti sconosciuti.
Capii dunque
Che una notte cade
Con il peso di tutti i secoli
E che tutti i secoli
Pesano all’uomo
Come pesa l’ombra al corpo.
(Poesia tradotta da Silvia Favaretto estratta da Lauren Mendinueta, Inventario de ciudad)
Le tue ali lasciavano cadere
Una profonda ombra.
Ti vidi scurire
Come se le ceneri della notte
Ti avessero coperto troppo.
E la tua ombra melodia di sangue
Mi inzuppava le ossa.
E i tuoi occhi
Specchi d’asfalto
Intagliavano statue d’acqua.
E le tue mani
Colonne d’alga
Turbavano i mari.
Io
Fantasma timoroso
Mi occultavo.
Temevo di guardare i tuoi occhi
Sapevo che erano oracoli.
Passarono quattro e una notte.
La tua ombra divenne bianca
Come la tua lingua.
Seppi che te ne saresti andato.
Cercai di guardare i tuoi occhi
Sequenza interminabile
Di volti sconosciuti.
Capii dunque
Che una notte cade
Con il peso di tutti i secoli
E che tutti i secoli
Pesano all’uomo
Come pesa l’ombra al corpo.
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