Mai più dimenticherò (ma c'èstata davvero,
quella sera?): le fiamme del tramonto
bruciato e il dilatarsi del cielo pallido,
e sul giallo del tramonto, i lampioni.
Stavo seduto vicino alla finestra, la sala era piena di gente.
Da qualche parte, i violini cantavano una storia d'amore.
Ti vidi e ti mandai una rosa nera in un calice
di champagne dorato come il cielo.
Tu mi guardasti. Io raccolsi turbato e altezzoso
il tuo sguardo sdegnoso e feci un inchino.
Con un cenno verso il tuo accompagnatore, mi dicesti
con occhi provocanti: Anche lui è innamorato.
E immediatamente esplose il suono dei violini,
e gli archetti cominciarono frenetici a cantare...
Tu cercavi di mostrarmi tutta la tua indifferenza
se non fosse stato per il tremito, appena percettibile, della tua mano...
Poi muovendoti come un uccello impaurito
mi passasti vicino, leggera come un sogno...
Rimase nell'aria la scia del tuo profumo, si chiusero le ciglia,
frusciarono piene d'ansia le sete del tuo vestito.
Dal fondo degli specchi mi lanciavi i tuoi sguardi
e mi gridavi: Prendi!
E dal fondo degli specchi la tua collana risuonava,
e intanto la zingara ballando cantava verso il crepuscolo storie d'amore.
Aleksandr Blok - 19 aprile 1910
quella sera?): le fiamme del tramonto
bruciato e il dilatarsi del cielo pallido,
e sul giallo del tramonto, i lampioni.
Stavo seduto vicino alla finestra, la sala era piena di gente.
Da qualche parte, i violini cantavano una storia d'amore.
Ti vidi e ti mandai una rosa nera in un calice
di champagne dorato come il cielo.
Tu mi guardasti. Io raccolsi turbato e altezzoso
il tuo sguardo sdegnoso e feci un inchino.
Con un cenno verso il tuo accompagnatore, mi dicesti
con occhi provocanti: Anche lui è innamorato.
E immediatamente esplose il suono dei violini,
e gli archetti cominciarono frenetici a cantare...
Tu cercavi di mostrarmi tutta la tua indifferenza
se non fosse stato per il tremito, appena percettibile, della tua mano...
Poi muovendoti come un uccello impaurito
mi passasti vicino, leggera come un sogno...
Rimase nell'aria la scia del tuo profumo, si chiusero le ciglia,
frusciarono piene d'ansia le sete del tuo vestito.
Dal fondo degli specchi mi lanciavi i tuoi sguardi
e mi gridavi: Prendi!
E dal fondo degli specchi la tua collana risuonava,
e intanto la zingara ballando cantava verso il crepuscolo storie d'amore.
Aleksandr Blok - 19 aprile 1910
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