La mia vita aveva preso la forma di quella piccola piazza
in quell’autunno in cui la tua morte si organizzava meticolosamente
mi aggrappavo alla piazza perché tu amavi
l’umanità umile e nostalgica delle bottegucce
dove i commessi arrotolano e srotolano nastri e stoffe
cercavo di diventare te perché tu stavi morendo
e la vita intera cessava lì di essere la mia
cercavo di sorridere come sorridevi tu
al giornalaio al tabaccaio
e alla donna senza gambe che vende violette
chiedevo alla donna senza gambe che pregasse per te
accendevo candele a tutti gli altari
delle chiese che stanno agli angoli di questa piazza
ma appena aprii gli occhi e vidi fu per leggere
la vocazione dell’eterno scritta sul tuo viso
convocavo le strade i luoghi le persone
che erano stati testimoni del tuo viso
perché ti chiamassero perché disfacessero
la tela che la morte stava tessendo in te.
Sophia de Mello Breyner Andresen
in quell’autunno in cui la tua morte si organizzava meticolosamente
mi aggrappavo alla piazza perché tu amavi
l’umanità umile e nostalgica delle bottegucce
dove i commessi arrotolano e srotolano nastri e stoffe
cercavo di diventare te perché tu stavi morendo
e la vita intera cessava lì di essere la mia
cercavo di sorridere come sorridevi tu
al giornalaio al tabaccaio
e alla donna senza gambe che vende violette
chiedevo alla donna senza gambe che pregasse per te
accendevo candele a tutti gli altari
delle chiese che stanno agli angoli di questa piazza
ma appena aprii gli occhi e vidi fu per leggere
la vocazione dell’eterno scritta sul tuo viso
convocavo le strade i luoghi le persone
che erano stati testimoni del tuo viso
perché ti chiamassero perché disfacessero
la tela che la morte stava tessendo in te.
Sophia de Mello Breyner Andresen
Nessun commento:
Posta un commento