Io ti ho offerto il mio corpo come un moto
di gioconda tristezza
come un’acqua serena per andare:
tu mi hai creduto una rupe divina
ma non atta a ancorare la radice…
di gioconda tristezza
come un’acqua serena per andare:
tu mi hai creduto una rupe divina
ma non atta a ancorare la radice…
Io ti ho offerto i miei tralci, la mia voce,
la mia vite feconda
ho domandato che tu mi capissi…
la mia vite feconda
ho domandato che tu mi capissi…
Ma neppure hai cercato di baciarmi
e mi credi una venere delusa.
e mi credi una venere delusa.
Alda Merini
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