Finalmente senza sguardo
il mio occhio mi lascia riposare
cieca cerco a tentoni
le membrane
di giornate divenute insipide
Resti del vedere mi insidiano
pacco senza sentimenti
ma a chi sto parlando nel destino?
Sono il nido e nello stesso tempo
Sono il nido e nello stesso tempo
il cibo di un capovaccaio.
Sono affamata come tutto ciò
che ha sognato la fedeltà di un uomo
e l'erba del fanciullo.
E ora?
Una fuga nuova?
Più precisa di qualunque altra passata.
Prendila, prendi
che esploda delicatamente nel tuo cervello
che vi metta ordine, solo
la musica sa levigare,
mai la parola.
Mariella Mehr
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