Non so quante vigilie fa
la tua bocca e la mia parola
si lacerarono
In quella storia
che cominciammo
per non finire mai
una sillaba ci contiene
Siamo l’alfabeto
le mille pazzie
che viaggiano e ci percorrono
Ci abbracciamo senza abbraccio
e quando mi guardi
il bacio è totale
Una rosa ci contiene
soavi come l’acciaio
aspri come l’oblio
Non mi trattieni
vado libera
per quella casa senza porte
Un treno parte senza rotta
il bagaglio
un abito nuovo
Senza ora per l’incontro
il desiderio cresce
e non ha fretta
Libera
mi conosci dall’uragano
e dai sogni
senza precisare la forma
con cui questo amore
si afferma
Vivi anche le paure
il desiderio profondo
di un posto sulla terra
Ci seducono
quei racconti
…non lasciarmi
che potrei morire
in una vertigine di luna.
la tua bocca e la mia parola
si lacerarono
In quella storia
che cominciammo
per non finire mai
una sillaba ci contiene
Siamo l’alfabeto
le mille pazzie
che viaggiano e ci percorrono
Ci abbracciamo senza abbraccio
e quando mi guardi
il bacio è totale
Una rosa ci contiene
soavi come l’acciaio
aspri come l’oblio
Non mi trattieni
vado libera
per quella casa senza porte
Un treno parte senza rotta
il bagaglio
un abito nuovo
Senza ora per l’incontro
il desiderio cresce
e non ha fretta
Libera
mi conosci dall’uragano
e dai sogni
senza precisare la forma
con cui questo amore
si afferma
Vivi anche le paure
il desiderio profondo
di un posto sulla terra
Ci seducono
quei racconti
…non lasciarmi
che potrei morire
in una vertigine di luna.
Guiomar Cuesta Escobar
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