Sono steso al bordo del tuo chiarore,
nella sontuosità di una battaglia
in cui nessuno è vincitore.
E anche l’odore della stanza,
dove insonni ruggiscono, la tua fame e la mia sete,
fiorisce e non lo sa, come un muschio che è nato
dalla mia umidità così tua, da un sentiero
che ci conduce a quel mare senza onde,
la terra azzurra dove si scompiglia
quel che è il centro del piacere, la schiuma
in cui consiste tutta questa esplosione, e, in fondo,
la pioggia che colpisce le finestre,
la pioggia sempre altra, incorruttibile
con le sue lente spine.
Jenaro Talens
nella sontuosità di una battaglia
in cui nessuno è vincitore.
E anche l’odore della stanza,
dove insonni ruggiscono, la tua fame e la mia sete,
fiorisce e non lo sa, come un muschio che è nato
dalla mia umidità così tua, da un sentiero
che ci conduce a quel mare senza onde,
la terra azzurra dove si scompiglia
quel che è il centro del piacere, la schiuma
in cui consiste tutta questa esplosione, e, in fondo,
la pioggia che colpisce le finestre,
la pioggia sempre altra, incorruttibile
con le sue lente spine.
Jenaro Talens
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