Sei tornata ridendo dal mercato, carica
di pane, frutta e un’infinità di fiori. Sui tuoi capelli,
vedo,
ha passato le dita il vento. Non lo amo il vento;
te lo ripeto. E poi, che te ne fai di tanti fiori? Quali
fra tutti,
tra l’altro, ti regalò il fiorista? E magari nello specchio
del suo negozio è rimasta la tua immagine illuminata
di lato
con una macchia blu sul mento. Non li amo i fiori.
Sul tuo seno
un fiore grande quanto un giorno intero. Siedi dunque
di fronte a me;
voglio guardare solo come pieghi il ginocchio, e star
lí a fumare
finché cada la notte misteriosa e s’alzi magnetica sul
nostro letto
una luna popolare da sabato sera, col violino, il salterio
di pane, frutta e un’infinità di fiori. Sui tuoi capelli,
vedo,
ha passato le dita il vento. Non lo amo il vento;
te lo ripeto. E poi, che te ne fai di tanti fiori? Quali
fra tutti,
tra l’altro, ti regalò il fiorista? E magari nello specchio
del suo negozio è rimasta la tua immagine illuminata
di lato
con una macchia blu sul mento. Non li amo i fiori.
Sul tuo seno
un fiore grande quanto un giorno intero. Siedi dunque
di fronte a me;
voglio guardare solo come pieghi il ginocchio, e star
lí a fumare
finché cada la notte misteriosa e s’alzi magnetica sul
nostro letto
una luna popolare da sabato sera, col violino, il salterio
e un clarinetto
Ghiannis Ritsos
Ghiannis Ritsos
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