…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

martedì 20 dicembre 2011

Casa di corvi

Perché ti ho alimentato con questa realtà
cotta maleda tanti e tanto poveri fiori del male
per questo assurdo volo a fior di pantano
ego te absolvo di me
labirinto figlio mio
non è tua la colpa
né mia
povero piccolo mio
di cui ho fatto questo impeccabile ritratto
forzando l'oscurità del giorno
palpebre di miele
e guancia costellata
chiusa a ogni sfioramento
e la bellissima distanza
del tuo corpo
la tua nausea è mia
l'hai ereditata come ereditano i pesci
l'asfissia
e il colore dei tuoi occhi
è inoltre il colore della mia cecità
sotto il quale ombre tessono
ombre e tentazioni
ed è pure mia l'orma
del tuo tallone stretto
d'arcangelo
appena passato dalla finestra semichiusa
e nostra
per sempre
la musica straniera
dei cieli battenti
adesso leoncino
incarnazione del mio amore
giochi con le mie ossa
e ti nascondi dentro la tua bellezza
cieco sordo irredento
quasi appagato e libero
con il tuo sangue che ormai non lascia spazio
per niente e per nessuno
eccomi qua come al solito
disposta alla sorpresa
dei tuoi passi
a tutte le primavere che ti inventi
e che distruggi
a distendermi quale nulla infinito
sopra il mondo
erba cenere peste fuoco
a qualunque cosa tu voglia per un tuo sguardo
che illumini la mia salma
perché è così questo amore
che non capisce niente
che non può niente
bevi il filtro e ti addormenti
in quell'abisso pieno di te
musica che non vedi
colori detti
a lungo spiegati nel silenzio
mescolati come si mescolano i sogni
fino a quel goffo grigio
che è il risveglio
sul grande palmo di dio
testa rasata vuota senza estremi
e lì ti ritrovi
sola e perduta nella tua anima
senza altro ostacolo che il tuo corpo
senza altra porta che il tuo corpo
così questo amore
uno solo e lo stesso
con tanti nomi
che a nessuno risponde
e tu guardandomi
come se non mi conoscessi
andandotene
come se ne va la luce del mondo
senza promesse
e ancora questo prato
questo prato di nero fuoco abbandonato
ancora questa casa vuota
che è il mio corpo
dove tu non tornerai
Blanca Varela
(versione di Martha Canfield)

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