Assetato di baci,
branca d’acqua felice
che mescoli i colori,
tu, mio bronzo nudo.
La mia falce di aria e di lira
non dice più nulla.
Solo vorrei
che tu guardassi il luogo
della penombra dove ancora vivo
e vi versassi qualche linimento
come si versa piano alle fanciulle
il primo bacio che le porta via.
Il poema di luce che mi canti
lascia un’orma di tragico mistero
sulle mie spalle.
A te che vivi e muori
quando morendo si alza primavera,
cosa dire del giorno che mi attende?
Lui è come un drago dalle mille facce
che mi abbraccia nel seno del destino
e vive vittorioso con la luce
e l’ansia nelle pupille delicate.
Io vorrei che frugassi la parola
per lasciarmi
nel tondo del mio viso
soltanto il bacio.
Alda Merini
branca d’acqua felice
che mescoli i colori,
tu, mio bronzo nudo.
La mia falce di aria e di lira
non dice più nulla.
Solo vorrei
che tu guardassi il luogo
della penombra dove ancora vivo
e vi versassi qualche linimento
come si versa piano alle fanciulle
il primo bacio che le porta via.
Il poema di luce che mi canti
lascia un’orma di tragico mistero
sulle mie spalle.
A te che vivi e muori
quando morendo si alza primavera,
cosa dire del giorno che mi attende?
Lui è come un drago dalle mille facce
che mi abbraccia nel seno del destino
e vive vittorioso con la luce
e l’ansia nelle pupille delicate.
Io vorrei che frugassi la parola
per lasciarmi
nel tondo del mio viso
soltanto il bacio.
Alda Merini
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